Esports Europe, G.Cecinelli: "Italia fautore e non mero giocatore"

Esports Europe, G.Cecinelli: "Italia fautore e non mero giocatore"
© foto di FIDE
lunedì 22 novembre 2021, 21:46eSports
di Matteo Mattei
fonte FIDE
Il commento di Giulio Cecinelli di FIDE alla nomina in Esports Europe

Giulio Cecinelli, delegato per le relazioni internazionali e vice presidente FIDE : "Sono ancora molto emozionato per i traguardi raggiunti dalla nostra nazionale, entrambi i giocatori son stati straordinari ed ottenuto risultati senza precedenti. Questo si rispecchia anche nel supporto e la fiducia che Esports Europe ha concesso a me come Board Member e Jacopo Ierussi come Advisory Board. Traguardi importanti che spingono l'Italia sempre più in alto, con atleti competitivi e una rappresentanza internazionale italiana sempre più prominente. Il mondo degli esport è sempre in cambiamento e l'Italia sarà finalmente fautore e non mero giocatore".

Giulio Cecinelli e Jacopo Ierussi nella governance della EEF European Esports Federation. I due italiani sono già parte fondamentale della Federazione Italiana Discipline Elettroniche, rispettivamente Delegato per le Relazioni Internazionali e Vice Presidente il primo, Responsabile Affari Legali il secondo. Con l'avanzamento di Cecinelli a Board Member e di Ierussi ad Advisor Board, un'importante rappresentativa italiana si fa strada nella prima Federazione Europea degli Esport. Il settore ha assunto nel corso degli ultimi anni un'importanza sempre più rilevante e per tale motivo Esports Europe si propone come obiettivo principale quello di promuovere uno sviluppo consapevole, responsabile, sostenibile, inclusivo e sano anche nel vecchio continente. La Federazione con sede a Bruxelles, conta la rappresentanza di 23 nazioni compresa l'Italia con FIDE, per un totale di oltre 1 milione di gamers.

Con la nascita nel 2020 di EEF, la volontà concreta di strutturare e rafforzare il movimento di base degli Esports oltre che di armonizzare le varie opportunità che questo settore offre in Europa. Non restano fuori i rapporti con sviluppatori ed editori di giochi e il contrasto a fenomeni come l'hate speech e a tutti gli altri comportamenti tossici che possono danneggiare il settore esportivo europeo.